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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 2) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28021#0091
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S E C O N D O S3

nocchiale, quella picciodezza incredibila, ch©
pur ci ha fatto vedere il microscopio .

Ben pare , disse la Marchesa, che l’uo-
mo tenga del divino ; là singolarmente', do-
ve ha saputo col suo ingegno trovare ajuti,
onde accrescere la picciolina sua forza , e
farsi come maggiore di sè medesimo . Ma
sovra ogni altra cosa ammirabili mi pajono
cjuesti strumenti , per cui ora la nostra vi-
sta si stende quasi in infmito di qua e di là
degli strettissimi eonhni, che pareya averle
prescritti la natura . Ghe cosa vedevano , si
puô dire , gli uomini avanti la invenzione
del cannocchiale, e del microscopio ? Non
altro che la scorza , e un barlume delle co-
se . Starei per dire , che gli anüchi, riguar-
do a noi, fossero cjuasi ciechi . In questa
parte non è dubbio , io rispo^i . Sebbene ,
ciechi erano reputati coloro, o almeno aver
le traveggole , i quali vedeano con quegli
strumenti quelle tante cose , che hanno di
tanto ampliato la sfera del nostro sapere .
Ben ebbe a provarlo il nostro Lincéo mede^
simo , al quale toccô di pagare assai cari i
benehzj, che colle sue scoperte si avvisô di
fare all’ uman genere . Come ? ripigliô in aî>

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