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94 Dialogo

wna oorda, quando è percossa, e ch’essa
comunica all’ aria , e 1’ aria dipoi all’ orga-
no dell’udito , risvegliano in noi il senti-
mento del suono ; e gli ondeggiamenti, che
da una haccola vengon comunicati alla ma-
teria eterea, e quindi al nervo dell’ oc-
chio , risvegliano in noi l’idea della luce .
Nella maggiore , o minor forza degli ondeg-
giamenti dell’ aria sta la maggiore, o mi-
nore intensione del suorio ; e nella mag-
giore , o minçr forza degli ondeggiamenti
dell’ etere sta la maggiore , o minore in-
tensione della luce . Anzi, a quel modo
che la varia frequenza nel guizzar dell’aria
fa la varietà de’tuoni, come grave, acu-
to , con quelli che sono di mezzo ; cosi la
varia srequ,enza nel guizzar dell’etere fa i
Varj colori rosso , giallo , e gli altri, che
si possono considerare come i tuoni della
luce . Io non so, disse la Marchesa, se
mai similitudine sia stata , e direi anche
da certi nostri oratori, spinta tant' oltre .
E più oltre ancora lo è , io risposi, da co-
testo Filosofo . Non è dubbio, che i varj
ondeggiamenti dell’aria si tagliano insieme ,
senza che l’uno rechi un minimo turba-

mento
 
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