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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 2) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28021#0134
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i 26 D I Â L O G O

ta, ciascuna per sè, che vano sarebhe ogni
contrasto. E imalmente convien confessa-
re, che quell’uomo , che si forte ora vi
stringe, Madama, ne.l campo della filoso
£a , era anche il fiore de’geometri. Yor-
remo noi dire, ella soggiunse, che il Neu-
îono avea virtù di far divenir geometriche
©gni sorte di prove? che ogni metallo tra
le sue mani si convertiva in oro ?

Quell’ oro per altro , io risposi ? fu cre*
duto orpello da alcuni, e singolarmente da
quell oppositore , di cui abbiamo parlato ;

ii quale, tra le altre, prese a convincere
di falso il principio della varia refrangibi-
lità. Forse egli credette venire in fama col
titolo di oppositore di un Neutono ; ma
certo egli si fece a eontraddire 1 Ottica in-
glese , perchè egli era della setta di colo-
ro tra’ nostri uomini, che alle dottrine fo«
restiere hanno per professione giurato odio,
e nimistà- E donde ciô ? disse la Marche-
sa. Pare a loro , io ripigliai, che gl’italia-
ni ci rimettano della loro riputazione, ri-
cevendo da,’ forestieri un qualche insegna-
mento ; essi che conquistata già con le ar-
mi la terra, la illuminarono dipoi colle

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