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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 2) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28021#0329
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S E s T o , 3a i

forza conchiudere , la gravità sotto la linea
esser ininore, che qui da noi. E la ragio-
ne è questa. Non per altra causa vibran-
do il pendolo dell’ oriuolo , e scendendo a
featter le seconde , che per virtù della gra-
vità stessa ; la gravità dovrà ivi appunto
esser rainore, dove nella medesima lun-
ghezza di pendolo più tarde si troveranno
essere le vibrazioni di quello . Una libbra
âdunque d’oro, disse la Marchesa, dovrà
nel regno di Ghinea non solo valere , ma
anche pesar meno , che qui da noi . Non
hadubbio, io risposi : mabenyedete, Ma-
dama, che l’assicurarsene con la bilancia
è impossibile, da che tutti gli altri pesi
calano in proporzione . Accoigersene al sen-
so, è altresi impossibile : i nostri sensi non
sono fedeli, non sono sempre nel mede-
simo uomo della medesima attività : nè da
noi si puô paragonare una sensazione pre-
sente con una sensazione ricevuta alcun
tempo addietro . Bensi la gravità essere in
fatti minore sotto la linea, che nelle no-
stre regioni, ce lo mostra indubitatamen-
te la esperienza del pendolo : e che cosi
esser debba, lo dimostra il moto, che la
To; II. X terra
 
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