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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 2) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28021#0351
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S E S T O. 343

te feconda per gli usi della vita . Da tut-
ta la scuola dell’ ardito Cartesio che altro
è mai uscito, se non che dicerie, e stre-
pito di vane parole ? Quale utilità, qual
comodo è derivato mai alla civile società
dal giro de’ vortici, dal premere della ma^
teria globulosa, o delJa sottile? Laddove
il modesto Neutono, mercè le nuove pro-
prietà da lui viste nella luce , ha con un
nuovo cannocchiale perfezionato i nostri
sensi ; mercè l’attrazione da lui discoper-
ta nella materia, ha veramente assogget-
tato a’ nostri computi i pianeti e le come-
te ; ne ha fatti in certa maniera cittadini
del cielo ; ed ha reso agli uomini più si-
cure e più facili le vie per uno elemen-
to, da cui pareva gli avesse esclusi la na-
tura, e per cui i suoi compatrioti disten-
dono iltrafhco le armi e l’imperio in ogni
lato del mondo.

Non aveva io ancora posto Lne alle mie
parole , che il signor Simplicio , sotto co-
lore di non so che faccenda domestica che
gli era venuta in mente pur allora , prese
commiato dalla Marchesa . Ed ella, come è
del suo costurae, gli diceva, ed anche nel

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