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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 2) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-2]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28021#0372
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364 G A R I T E.Ai

ella ha forza di vincere persino allo stesso
sentimento , o almeno lo rimuta, e lo guh
da a talento suo . Voi, potete , Madama ,
io soggiunsi, avere inteso la correzione,
che fece un hlosofo a quel detto comune :
che 1' abitudine in noi è una seconda na-
tura : anzi la natura , dic’ egli, non è ah
tro che una prima abitudine » Ma comun-
que sia, quando ben dieci o venti, non
che due, fossero le immagini, che rice-
vessimo di un oggetto per gli occhi ; un
solo ne lo farebbe giudicare e vedere queb
la sovrana regolatrice dell’ uomo . E già
noi, Madama, non possiamo aver dubbio ,
che Argo centocchiuto non vedesse una
sola quella Io datagli da Giunone in cu»
stodia cosï, come il monocolo Polifemo la
sua Galatea .

E convien dire , ella soggiunse , che air
che questo fosse provvidenza degli dei. Ab
trimenti come avrebbe egli potuto guardar
colei, che gli era data in guardia, se co’
suoi cent’ occhi veduta l'avesse in cento'
luQghi ? Non gli sarebbe stato cosi facile
sapere , dove veramente ella si fosse ; ed
assai più facile pare che sarebbe riuscito

ad
 
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