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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 3) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28022#0119
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SoPRA LA PlTTURA d 111

D E L COLORITO*

Quando poi yerrà il tempo da incominf
ciare a inaneggiare il pennello, non potrà
essere al pittore se non di grande utilità ,
che di quella parte ancora dell’ ottica egli
ahhia contezza , la quale ha per proprio
suo obbietto la natura della luce e de’ co~
lori. La luce, per quanto purissima cosa
ne appaja, è quasi un composto di diffe-
renti materie : e si è felicemente discoper-
to in questi ultimi tempi il numero e la
dose degl’ ingredienti, che la compongo-
no . Ciascun raggio , quanto si vogiia sot-
tile , è un fascetto di raggi rossi dorè gial-
li verdi azzurri indachi e violati, che cosi
mescolati insieme non possiamo l’uno dall’
altro discernere, ed ii biancn vengono a
formar della luce : il qual biarico non è
colore per sè, come clisse espressamente
quasi precursore del Neutono il clottissimo
Lionardo da Yinci, ma è ricetto cli qua-
lunque colore (i). Gotesti yarj colori cora-

po-

G) Trattato clella pittura , cap. ioA.
 
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