112 Saggio
ponenti la luce immutabiii in sè stessi, e
di varie qualità dotati, si separano però
continuamente d’insieme, all’esser la luce.
rissèssa, o trasmessa da’corpi; e si agli oc-
chi nostri si manifestano . L’ erba rissette
soltanto , o per meglio dire , in assai più
copia degli altri i raggi verdi ; il vino tras-
mette quale i rossi, quale i dorè : e nerò
dalle varie separazioni di essi raggi risulta-
no i varj coiori, co’ quali dalla natura so-
no dipinte le cose . L’uomo è giunto a se-
parargli ancld esso , col fare a traverso un
prisma di vetro passare un raggio del so-
le . A qualche distanza dal prisma si rice-
ve il raggio sopra una carta distinto ne’set-
te colori primitivi e puri posti Γ uno ac-
canto dell’ altro, come le terre, quasi di-
rei, sulla tavolozza del pittore.
Ora benchè Tiziano Correggio e Yan-
dike sieno stati, senza sapere tante sotti-
gliezze nella flsica, eccellenti coloristi ; non
potrà se non giovare al pittore il conosce-
re la propria natura di quello che imitar
dee, per compiere ed incarnare i suoi di-
segni. Nè gii potrà mai nuocere il pote-
re , de’ yarj effetti, e delle appai'enze dei
co-
ponenti la luce immutabiii in sè stessi, e
di varie qualità dotati, si separano però
continuamente d’insieme, all’esser la luce.
rissèssa, o trasmessa da’corpi; e si agli oc-
chi nostri si manifestano . L’ erba rissette
soltanto , o per meglio dire , in assai più
copia degli altri i raggi verdi ; il vino tras-
mette quale i rossi, quale i dorè : e nerò
dalle varie separazioni di essi raggi risulta-
no i varj coiori, co’ quali dalla natura so-
no dipinte le cose . L’uomo è giunto a se-
parargli ancld esso , col fare a traverso un
prisma di vetro passare un raggio del so-
le . A qualche distanza dal prisma si rice-
ve il raggio sopra una carta distinto ne’set-
te colori primitivi e puri posti Γ uno ac-
canto dell’ altro, come le terre, quasi di-
rei, sulla tavolozza del pittore.
Ora benchè Tiziano Correggio e Yan-
dike sieno stati, senza sapere tante sotti-
gliezze nella flsica, eccellenti coloristi ; non
potrà se non giovare al pittore il conosce-
re la propria natura di quello che imitar
dee, per compiere ed incarnare i suoi di-
segni. Nè gii potrà mai nuocere il pote-
re , de’ yarj effetti, e delle appai'enze dei
co-