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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 3) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28022#0212
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Ì2Ò4 S A G G I O

la pittura fu consigliatore e amicissimo il
padre deìla nostra poesia, che della prati-
ca del disegno raccontasi non fosse igna-
ro (1). E i pittori , che dopo i Buonarro-*
ti e i Vinci sostennero Tonore della scuo-
ìa fiorentina ^ andavano al Galilei come ad

ora-

mi lievo col pensiero più alto . Vorrei tro-
var le belle forme degli edifizj anticìii : nè
so se il volo sarct d' Icaro . Me ne porge una
gra?i Itice Vitruvio ; jna non tanto , ché ba-
sti . Della Galatea , mi terreì un gran mae-
stro , se vi. fossero la meta delle tante cose,
che V. S. mi scrive ; ma nelle sue parole ri-
conosco V a?nore che mi porta : e le dico che
per dipingere una bella, mi bisognerebbe ve~
der più belle; con cjuesta co?idizione che V.S.
si trovasse meco a far scelta del ?neglio .
Ma esse?ido carestia e de’buoni giudicj e di
helle do?i??e , io mi servo di certa idea , che
mi vietie alla ??ie?ite . Se cjuesta in sè lia al-
cuna eccellenza d' arte , io non so ; be?i mi
asfatico di averla .· V. S. mi co?na?idi .

Di Roma .

(ì) Vasari vita di Giotto , e dialogo della
pittura di M. Lodovico Dolce p. 100. ediz. di:
Firenze ιγ25.
 
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