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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 3) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28022#0224
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•216 S Λ Ο G I O

questo o da quel pittore, dx tutte le frec?-
dure ch’ e' dissesro , di tutte le opere che
condussero ; ma delle qualità loro pittore-
sche , che è l’importanza, non fanno qua-
si mai parola. Le lodi poi di che sono lo-
ro larghissimi, secondo che Γ uno o Γ altro
viene in campo , sono lodi vaghe, che nien-
te caratterizzano ; simili a quelle, che nel
suo poema dà l’Ariosto a’ principali mae-
stri del tempo suo :

Duo Dossi, e quel che a par sculpe e colora
Michel più che mortale angel divino (1),
Bastiano , liassael, Tizian , cK onora
Nornnen Cador, che quei Venezia, e Urbino.

In qualsivoglia luogo adunque si trovi il
giovane pittore vada osservando i quadri
de’migliori maestri ; ma gli osservi con oc-
chio critico notandone cosi i pregi come
X difetti . Una parte della persona avea
vulnerabile il divino Achille ; e non senza
qualche tara fu l’istesso divino ingegno dei
suo cantore. Non venne nè l’uno nè l’al-

tro

(l) A proposito di questo verso dice un In-
glese this praise is excessive , not decisive ;
it carries no idea .
 
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