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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 3) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28022#0302
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pg4 Saggio sotra L' Accademia
Sotto la stessa discipliaa che il Primaticciq
crebbero Lorenzo Sabbatini, una delle cui
tavole meritò di essere intagliata da un
Agostino; e Pellegrino Tibalcli, che, dipin-
to il salotto di Ulisse, ottenne il titolo di
Michelagnolo Bolognese. E se i Passerotti,
i Cesi, ed altri tirarono poi via di manie-
ra, e riuscirono per lo più slayati nelle tin-
te, e caricati nel contorno ; sorsero tosto
a rimetter I’arte quei tre lumi della pittu-
ra, i Caracci. Ecclissarono costoro alle vi-
ste dei più tutti gli altri pittori loro com-
patrioti, che aveano pei* Γ aclclietro tenuto
il campo ; siccome quelli, che sulla profon-
dità della scuola horentina seppero innesta-
re la nobile sceltezza della romana, non
trascurando punto il bel naturale, e il cle-
gno colorito clella veneziana e della lombar-
da. Ma non resta però, che anche prima

dei

Ma senza tajiti studj e tanto stento
Si jjonga solo ΐ opre ad imitare
Che qui lasciocci il nostro Nicohno .

Sonetto di Agostino Caracci, riferito nella vi-
ta cli Nicolo dell’ Abate Parte II. della Felsi-
na 'pittrice del Malvasia.
 
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