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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 3) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28022#0374
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566 S A G G I o

gente? Parte del dramraa esso non fece mai ;
ò sempre forestiero nell’azione, e il più
delle volte ad essa ripugnante. f 'inito un,
atto, saltano fuori tutto a un tratto dei bal-
lerini, clie per nulla non hanno che fare
con l’argomento dell’Opera. Se l’azione è
in Roma, il ballo è in Cusco o in Pecchi-
no : seria è l’Opera? e il ballo è busfo .
Niente yi ha di meno desxadato e connes-

O

so, che proceda più per salti, se in tale
occasione è lecito il dirlo , che sia più con-
trario alla legge della continuità, legge in-
violabile della natura, e che Γ arte di lei
imitatrice dee fare in ogni cosa di non tras-
gredire. Ma lasciando star questo, che nel-
la odierna licenza potrà parere una troppo
grande soiisticheria ; cotesto ballo . che tan-
to pur diletta, non è poi altro, a conside-
rarlo in sè medesimo, che un capriolare
sino all’ ultimo sfmimento , un saltar diso-
nesto, che non dovrebbe mai aver Γ applau-
so delle persone gentili, una monotonia per-
petua di pochissimi passi e di poehissiine
figure . Dopo un assai sgarbato concerto ,
ecco che si distacca dalla truppa un pajo
di raa;azzi. Non falla mai, clm Γ uno non

m-
 
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