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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 3) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28022#0376
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568 S A G G 1 o

di rado , che ne’nostri ballerini si trovi con-
giunta con la grazia la forza della persona, la
mollezza delle braccia con Fagilità de’piedi ;
ed appai’isca quella facilità nei movimenti,
senza la quale il ballo è di fatica a quelli
ancora che stanno a vedere. Sebbene que-
sti non sono che i rudimenti della danza?
o piuttosto la parte materiale, a voìersi piii
propriamente esprimere . II compimento, o
la fornra di essa ètutt’altra cosa. La dan-
za deve essere una imitazione, che per yia
de’ movimenti musicali del corpo si fa del-
le qualità e degli affetti dell’ animo ; eila
ha da parlare continuamente agli occhi, ha
da dipingere col gesto : e un ballo ha da
avere anch’esso la sua esposizione il suo no-
do il suo scioglimento, ha da essere un com-
pendio sugosissiipo diun’azione. Su questo
andare è per esempio il ballo del giocatore
composto sopra una bellissima aria del Jo-
melli; nel quale vengono mirabilmente es-
pressi gli avvenimenti tutti del grazioso in-
termezzo , che porta quel nome. E veramen-
te nel comico, o sia grottesco, sonosi ve-
duti tra noi dei balli degni di applauso, ed
anche dei ballerini, che ayeano, come dis-

se
 
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