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85 S A G G I o

comoclo al poeta ; era loro lecito di seryir-
si di yarj dialetti, jonico dorico eolico at-
tico, conforme al bisogno; mercè le quali
cose tutte venivano a cangiare , secondo che
loro tornaya, la quantità dellesillabe, mu-
tilavano le parole , le slungavano a loro pia-
cimento , le rendevano di suono più o me«
no dolce, davano al verso quello andamen-
to e quelia armonia, che meglio rendesse
le immagini delle cose , e nello sdegnosis-
simo loro orecchio dovesse meglio suonare .
Cosi avea provveduto qnella dilicatissima na-
zione al comodo de'loro poeti, I Latini^,
nazione non tanto dilicata, concedevano lo*
ro assai meno di libertà : e da ciò nasce
per avventura, che appariscano più cose in
Yirgilio che in Omero dette soltanto in gra-
zia del metro. Le nazioni moderne imbar-
barite daiGoti, da cui discendono., si sot-
tomisero nelie loro lingue alla rima, ia qua-
le è senza dubbio la più dura catena, con
cui legare si potessero i poeti (1); benchè



(i) Leur versijlcation (des Grecs et des La-
iins ) êtoit sans comparaison moins génante
 
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