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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 4) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-4]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28023#0222
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sifcì 4 SaGGIO PERCHe' I GRANDI InGEGNI
vor delle scienze furono instituite da’prin-
cipi. La magniücenza clei Meclici a Fio-
renza potè sar crescere Marsilio Ficino e
Agnolo Poliziano ; ma non fu bastante a
risuscitare un Dante o un Petrarca: e nei
dotto imperio della Cina , o in quella va-
stissima accademia , diciam cosi, di cui
l’imperadore è capo, si puo osservare, che
ie arti e le scienze da tempi immemorabi-
li si mantengono in vita ; ma niente più .
GPingegni soyrani sono come i corpi gran-
di delPuniverso, i quali, seconclo Platone,
non uscirono di mano degli dei, ma sen-
za mezzo alcuno furono dirittamente crea-
ti da Idclio,

Con taii, o per meglio dire , con argo-
menti a questi consimili viene il signor Ra»
cine a mostrare la vanità dei ragionamen-
ti di coloro , i quali pretesero derivare la
soluzion della quistione dalle cause fisiche,
ovveramente dalle morali : il clie spedito ,
procede a mettere in mezzo una soluzion
sua, ed è questa . Dopo una lunga notte
d’ignoranza, ovvero dopo che il falso è ito
un pezzo d’attorno sotto sembianza di ve-
s’o, basta, dic’egli, la riuscita felice e l’au-

tori-
 
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