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luogo, e di picciola condizione5 fü nondû
ineno allevato Orazio, come le più nobiii
persone, nel seno istesso di Roma . In luo»
go di farlo imparare di conto, come pare-
va più naturale a Venosa, secondo il co-
stume delle persone delia condizione sua,
lo condusse in Roma il medesimo suo pa-
dre, ed ivi gli fece studiare sotto Orbilio
la grammatica, poi la lingua greca, e queL
le facoltà di mano in raano, che a un d-
gliuolo di gran signore convenire potevano,
E per tale appunto lo avrebbe preso, dic5
egli medesimo, chi veduto avesse le vesti
che avea in dosso, e il treno di seryitori
che raccompagnavano (i).
Tro-
Qnintus Horatius Flaccus Henusinus, pa~
tre , ut ipse cjuidern tradit•, libertino , et exa-
ctionum coactore.
Suet. in vita Horati
(l) Non equiclem insector, delendacjue car-
mhia Livi
Esse reor, memini, cjuce plagosum mihi
parvo
Orbilium dictare .........
Epist. i. 1. II.
Eojnae
luogo, e di picciola condizione5 fü nondû
ineno allevato Orazio, come le più nobiii
persone, nel seno istesso di Roma . In luo»
go di farlo imparare di conto, come pare-
va più naturale a Venosa, secondo il co-
stume delle persone delia condizione sua,
lo condusse in Roma il medesimo suo pa-
dre, ed ivi gli fece studiare sotto Orbilio
la grammatica, poi la lingua greca, e queL
le facoltà di mano in raano, che a un d-
gliuolo di gran signore convenire potevano,
E per tale appunto lo avrebbe preso, dic5
egli medesimo, chi veduto avesse le vesti
che avea in dosso, e il treno di seryitori
che raccompagnavano (i).
Tro-
Qnintus Horatius Flaccus Henusinus, pa~
tre , ut ipse cjuidern tradit•, libertino , et exa-
ctionum coactore.
Suet. in vita Horati
(l) Non equiclem insector, delendacjue car-
mhia Livi
Esse reor, memini, cjuce plagosum mihi
parvo
Orbilium dictare .........
Epist. i. 1. II.
Eojnae