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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 5) — Venezia, 1791 [Cicognara, 3-5]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28024#0346
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338

DïSCORSï
ce si parîa del cambio marittimo , di tea.*
tro in Parigi, o di politica in Londra.

La maraviglia po'trebbe esser piuttosto ,
come da niuno sia stata in Virgilio rileva-
ta tale scienza; là dove per essa tanto vie-
ne esaltato Omero. Ma di ciô a roio cre-
dere più d’una esser ne potrebbe la ragîo-
ne. Omero è il Giove degli scrittori, rex-
que paterque. La Iliade fu il primo Ubro^
che leggessero i Greci ; fu in venerazione
sino dal tempo ehe noi chiamiamo anti-
co ; facea testo in parecchie materie ; e i
versi di quel poema erano a guisa di al-
trettante sentenze. Ed ecco corne dagli an-
tichi scrittori militari venne citato assai vol-
te, e sali meritamente in fama, anche per
3a scienza che conteneva della guerra. Vir-
gilio al contrario venne in tempi , in cui
moltiplicati erano i lthri a dismisura : del
che ne sono una prova le biblioteche am-
plissime , che faceano parte del lusso de'’
gran signorî ; quella tra le altre de?T'oIo-
rnei , a cui niuna è da paragonarsi delle
nostre, con tutta la fecondîtà della mo-
derna stampa. La scienza adunque di Vir-
gilio non potea esser solitaria, e perciô lu-

mi"
 
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