Militarî, -365
sempre suppliti da’paesi della Gerniania del-
la Polonia, dalle proprie loro vittorie?
E se anche diininuite fossero le sue gen-
ti; perchè dover temere di attaccar forze
superiori con un esercito ad ogni altro per
la disciplina superiore, che a lui sguarda-
va non meno come a capitano che a pa-
dre, e a cui la pace non era aitro stata
che un continuo esercizio di guerra? I ca-
pi, che militavano sotto dilui, doveano dar-
gli animo ad intraprendere qualunoue più,
ardua impresa; Levald posto a guardia del-
la Prussia, uomo invecchiato nella milizia,
che nelle passate guerre avea dato in più
cl’ima occasione, e sinsrolarmente a Trau-
tenau, non dubbie prove del suo valore;
îo Schewerino, che guidar dovea l’eserci-
ΐο destinato alla difesa deila Slesia, capita-
no per l’audacia non meno che per la pru-
denza riputatissimo, che diede già a Mol«
wiz il primo colpo agli Austriaci, e pose
i fondamenti del dominio prussiano. Quei-
li, che avea con sè, erano i sratelli suoi,
che da lui apprendevano a coltivare nel se-
no di Atene gli stuclj di Sparta; il margra-
vio Carlo suo cugino, degno nipote anch’
sempre suppliti da’paesi della Gerniania del-
la Polonia, dalle proprie loro vittorie?
E se anche diininuite fossero le sue gen-
ti; perchè dover temere di attaccar forze
superiori con un esercito ad ogni altro per
la disciplina superiore, che a lui sguarda-
va non meno come a capitano che a pa-
dre, e a cui la pace non era aitro stata
che un continuo esercizio di guerra? I ca-
pi, che militavano sotto dilui, doveano dar-
gli animo ad intraprendere qualunoue più,
ardua impresa; Levald posto a guardia del-
la Prussia, uomo invecchiato nella milizia,
che nelle passate guerre avea dato in più
cl’ima occasione, e sinsrolarmente a Trau-
tenau, non dubbie prove del suo valore;
îo Schewerino, che guidar dovea l’eserci-
ΐο destinato alla difesa deila Slesia, capita-
no per l’audacia non meno che per la pru-
denza riputatissimo, che diede già a Mol«
wiz il primo colpo agli Austriaci, e pose
i fondamenti del dominio prussiano. Quei-
li, che avea con sè, erano i sratelli suoi,
che da lui apprendevano a coltivare nel se-
no di Atene gli stuclj di Sparta; il margra-
vio Carlo suo cugino, degno nipote anch’