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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0037
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dìRussia. 29

ìa-, che secondo le regole io giudicava la
più vicina, era sorse di una mezza lega e
anche meglio più lontana da noi.

Ma che le dirò io, Mylord, di questa
terra, di cui Ella ha più vaghezza d’inten-
dere , che delle venture e dei fenomeni di
di mare? lo vorrei trovare qualche hel pas~
«o di Yirgilio per deseriverle la bella situa-
zione di Helsingor, come gli ho avuti bel-
ìi e trovati per desciùverle le nostre bum
rasche . II mare qui si ficca tra la DanH
marca e la Svezia, ed è largo da due mi-
glia appresso a poco, come il Tamigi a
Gravesend; non ha corrente veruna come
hanno gli altri stretti, salvo se spiri nortè
o sud, ch’ ei guarda per diritto ; che allo-
ra rapidissima è la corrente, e va ora per
un verso ed ora per l’altro, secondo la ba-
lìa del vento. Le coste della Svezia sono
assai selvagge ; domestiche all’ incontro e
a-mene sono le coste danesi o sia del Zee-
land : e se tali fossero altre volte state, già
non le avrebbono abbandonate i Teutoni
per cercar nuove sedi, e dar briga ai no-
stri Marii. La verità si è, che al dì d’ og-
gi potrebbono quasi gareggiare con le cam-
 
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