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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0045
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D I R U S S' I À , O’J

at guello di Falsterbò, navigammo tra du©'
nazioni, che per essere altre volte stat©'
unite, sono ora più divise che mai. Gran-
dissima tra di loro è l’animosità : il mare
è il campo di gloria degli uni ; la terra de-
gli altri . Gli Svezzesi in efsetto pare esser-
debbano più atti alla milizia, nati in pae»
se sterile montuoso, tra le miniere del fer-
ro; e più atti i Danesi alle cose di mare,
come quelli, che abitano una guantità d’
isole, e posseggono la Norvegia tutta rna»
rittima e posta in sull’oceano. Può forni-
re essa sola al re di Danimarca da sedici
mila de’più valenti marinaj, okre a quat-
tro mila, ch’ egli ha sempre pronti a Co^
penaghen. Ella sa per altro, Mylord, quan-
to da alcuni anni in qua si sieno rivolti
gli Svezzesi al mare alle manifatture ai traf-
fìei. Sono queste le arti, che veramenta
allignano ne’ paesi liberi, come ora è la
Svezia: e noi pur lasciammo il parlamen^
to d’ Inghilterra in gran moti pel regola-
mento fatto noveliamente a Stockolm, on-
de vengono ad essere sbandite dalla Svezia
tutte ie manifatture forestiere. Cosicchè,
se la Inghilterra continua a prendere dagli
C 3 Svez-
 
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