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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0173
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dìRxjssiA. i bò'

giù al Baltico di così belle alberature per
le navi. A Francfort tragittammo il fiume,
e di là passati nella Lusazia, paese assai
boschivo, e fainoso per le belle sue tova-
glie, ci rendemmo a Dresda in sette gior-
ni di cainmino. Dal che Ella potrà vede-
re, Mylord, che non si corre in. questi pae-
si la posta, come in Francia e in Italia.
Dresda non è cosi fuori delie vie del so-
le, che occorra farne una descrizione. Le
dirò bene, che grandissima è quivi la pu-
litezza, e niente meno lo splendor della
corte. E so ben io, che ci troverebbono
un gxan pascolo gli occhi eruditi delle lo-
ro Milady, a vedere le care smaltature, i
tanti bei diamanti, che brillano nel tesoro
del R.e ; le belle porceilane, così del pae-
se, come del Giappone e delia Cina, che
si conservano in un palazzo detto d’ Olan-
da, il quale deve anche un giorno esser
coperto, come alcurii edisizj cinesi, di te^
gole di porcellana. Non parlo dei ricami,
che si fanno quivi in bianco, per cui nel
mondo muliebre così alto risuona- il nome
di Dresda. Vorrebbono alcuni, ehe come
aMarsiglia, se ne sacessero di minor prez-

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