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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0184
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G I

376 V I A G

to non abbia a’suoi servigi un Palladio. II
czar Pietro non lo ebbe egli neppure ; e
il defunto re di Sardegna , ehe tanto ha
fabbricato anch' egli la sua Torino , non
sortì per architetto , che un Giovara .

Non è poi.l’ultirao de’suoi pensieri Pa~
gricoltura. A queì raodo che il Czar man-
dava ne’paesi forestieri i giovani gentiìuo»
mini ad impararvi la pulitezza , o la ma-
rina ,• egli ne manda in collegio alla cam-
pagna a studiarvi di fare fruttifìcar la ter-
ra . Di vero , moltissimo egìi ha promossn
quest’arte , ia importantissima di tutte. E
non maraviglia ,* da che oltre al pane, che
ella dà a’solclati, egli possiede sotto titolo
di gentiluorno quantità di terre in ogni
parte del suo regno , che è tanto dissemi-
nato nella mappa . Ella sa , Mylord , che
gli Ugonotti fuorusciti di Francia recarono
anche a Beidino le manifatture e le arti.
Quel.la del lavorar l’aeciajo vi è portata a
un grado eeceilente ; e i panni altresì,
sopra tutto il hleu , vi si fabbricano moi-
to belli. Moltissimo incoraggisee il Be una
taì manifattura. All’esempio della loro gran-
de Eìisabetta, ha proibito sotto gravissime

pene
 
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