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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0264
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S56 CONGRESSG

to più viva è una iìamma. Ma non, per-
chè questo o quelì’ asfetto in noi venga me-
no, cessiam noi di essere sottomesse alle
tue leggi. Fui'ono in ogni tempo le rive
della Senna feconde di Paladini: e la mo-
da d’ogni cosa reina ne innalza, secondo
che a Iei piace, ora Puno ed ora l’altro
agli onori primi, il quale dipoi seco si trae,
ovunqu’egli apparisca, e l’applauso ed i
cuori. Così ella con ìa varieta e novità de-
gli oggetti, che ci viene offerendo alla gior-
nata, riaccende di contiuuo ne’nostri pet-
ti Pamoroso fuoco : nè saprebbe tra noi
metter piedi la noja, figliuola delPunifor-
mità. La volgar gente oi ha per leggieri,
che ad ogni picciolo chè mutiamo pensie-
ri e voglie ; ma non così chi diritto esti-
ma : e tu singolarmente, o Nume, ne ter-
rai per osseryatori costanti deì tuo yolere;
che il formare di nuovi nodi non è altra
cosa, che renderti omaggio più spesso.

II galante Oyidio, degno d’esser nato tra
noi, yide già alcun barluine della vera ar-
te di amare. Traluce per entro a’suoiscrit-
ti tal cognizione del cuore, e tal finezza
di sentimento, che fra tutti i più gentili

spi-
 
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