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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0303
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D I A M O R t.

llto vezzo d’Amore, che con certo mistero
ama di condire ogni cosa ; ond’ egli si fosso
jjroposto, che non fosse bisogno di raeno
industria, a potere intendere la sua volon-
tà, che ad ottenere i suoi favori. Ma let-
to che fu da alcuni pochi giudiciosi uomi-
ni quello scritto, chiaro apparl, come tali
disficoltà non in mistero alcuno, o altra si-
mil cosa aveano radice ; ma un artifìcio era-
no clello storico, o piuttosto un effetto del-
ia rnala sua coscienza : il quale sapenclo aver
molte cose alterate neìla verità della storia,
e contro ad essa averne molte altre asseri-
to, non poteva risolversi, e non gli basta-
va Tanimo di sostenere la luce aperta del
giorno; a guisa di quelle belle, che si pon-
gon sempre contro lume * o dietro al para-
yento e alle cortine del letto fannosi sola-
mente vedere ai conlidenti loro ed agli.
amici.

Finalmente, fattasi pubblica quella storia,
e forse malgrado l’autor suo, apparvero £
difetti tutti ond’era piena. Grandissimi fu-
rono i romori, che contro acl essa si leva-
rono per tutta Europa: e ne furono singo-
larmente ofsese tre dame, che ne sono tan-

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