3zo V I T A D r
cappella con grandissimo onor suo, in tem-
po che Ia musica conservava ancora la sua
robustezza, e non si era punto infemmini-
ta, come aveva fatto in quel secolo la poe-
sia. Ma nel 1688. morto il padre, e^li si
rimase sconsolato e solo, lontano clalla pa-
tria, ed in assai tenera età. Se non che
Fopera che aveva già dato alla poesia ven-
ne molto a suo uopoj e fu dall’elettore
Gio: Giorgio IIL, che allora regnava nomi-
nato poeta della corte : e Stefano si mise
a compor drammi in una età, in cui gli
altri verseggiatori appena incominciano a
ricucire un sonettuzzo o un madi'igale. Nè
molto tempo dipoi egli fu ascritto tra gli
Arcadi in Ilorna sotto nome di Erifilo Criun-
tino .
Morto Gio: Giorgo III., ed anche il suc-
cessore Gio: Giorgio IY., il Pallavicini pas-
sò alla corte del principe Guglielmo elet-
tor Palatino , dove non solo fu nominato
poeta, ma ancora segretario, e hnalmen-
te ebbe il titolo di consigliere di camera.
Nel 1716. cessò di vivere anche l’elettor
Palatino, e il Pallavicini ripassò a Dresda:
e ciò che sopra tutto gli aperse la via ad
ot-
cappella con grandissimo onor suo, in tem-
po che Ia musica conservava ancora la sua
robustezza, e non si era punto infemmini-
ta, come aveva fatto in quel secolo la poe-
sia. Ma nel 1688. morto il padre, e^li si
rimase sconsolato e solo, lontano clalla pa-
tria, ed in assai tenera età. Se non che
Fopera che aveva già dato alla poesia ven-
ne molto a suo uopoj e fu dall’elettore
Gio: Giorgio IIL, che allora regnava nomi-
nato poeta della corte : e Stefano si mise
a compor drammi in una età, in cui gli
altri verseggiatori appena incominciano a
ricucire un sonettuzzo o un madi'igale. Nè
molto tempo dipoi egli fu ascritto tra gli
Arcadi in Ilorna sotto nome di Erifilo Criun-
tino .
Morto Gio: Giorgo III., ed anche il suc-
cessore Gio: Giorgio IY., il Pallavicini pas-
sò alla corte del principe Guglielmo elet-
tor Palatino , dove non solo fu nominato
poeta, ma ancora segretario, e hnalmen-
te ebbe il titolo di consigliere di camera.
Nel 1716. cessò di vivere anche l’elettor
Palatino, e il Pallavicini ripassò a Dresda:
e ciò che sopra tutto gli aperse la via ad
ot-