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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 6) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-6]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28025#0343
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S'TEFANO PaLLAVICIII. 555
sturni, della religione osservantissimo senza
veruna ombra d'ipocrisia; onesto senza dar-
sene vanto, e secretissimo negli affari sen-
za far del prezioso. Era costante neli’ami-
cizia, amator di piccioie brigate, cortigia-
no senza arabizione e senza malignità, pie»
ghevolissimo airaltrui parere quando fian»
cheggiato daila ragione, e d’incredibiie mo-
destia. Di dottrina egli ne era fornito as-
sai più clie nol sogliono essere i poeti mo*
derni; e divestitosi dello stile concettoso e
gonfìo clel secolo in cui era nato, non si
diede però mai a quelia imitazione servile
e misera de’nostri petrarchisti. La fantasia
in esso lui era mediocre, moitissima la di-
ligenza,- pareva ch’egii fosse poeta per ar-
te, e Rlosofo per natura.

Fu egli in ogni tempo avuto sommamen-
te caro dal re suo signore, in cui una co-
sa è il conoscere e il premiare il valore
altrui: e dopo morte fu la sua memoria
onorata, mediante un regio ordinej che le
sue opere si dovessero i-accogiiere e pub-
blicare colle stampe. A me fu proposto,
essendo io allora in Dresda, rincarico di
esaminare gli scritti che il Paliayicini avea
 
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