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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0023
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DlVERSI. . j5

Deposte le arrai vengono in campo le arti
della pace ; e dal loro dolce è preso il vin-
citore, che vuole pur godere delia vitto-
ria . Che cosa arrecare potevano in Italia
dei popoli, che senza tintura niuna di po-
litezza ci rovinaron addosso o da’boschi del
norte , o da’fanghi della Meotide ? La ma-
niera del fabbricare detta gotica è 5 corae
fu avvertito , maniera italiana dei secoli
raezzani, ne’quali dipartironsi più che mai
i nostri architetti dalle belle forme de’Gre-
ci ; e piuttosto che ad imitare gli antichi
ediiizj, si diedero a seguir le fantasie del-
le antiche pitture grottesche tanto da Vi~
truvio riprovate. Le scritture dette gotiche
longobarde eccetera, non sono maniere di
scrivere apportateci da que’ popoli che non
sapevano punto di lettera , ma sono il mi-
nuscolo il corsivo Ia tachigraha degl’Italia-
ni medesimi , le quali in varie mani e in
Varj tempi presero forme differenti . La
nostra lingua volgare nacque in parte gran-
dissima dalla lingua volgare plebea scor-
retta militare dei. Romani ; ed altre volte
stava alla lingua latina quasi nella medesi-
ma proporzione , che al greco setterale sta

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