'iS Fensieri
ora il greco volgare . Che se la nostra lim-
gua è regolata al presente, e più gram-
maticale , che non è del greco di oggigior-
hq ; ciò viene dai nobili scrittori che fio-
rirono in Italia, massirnainente nel trecen-
to ; dove la moderna Grecia, che non fu
mai sede di principi, non è stata nè me-
no madre di scrittori. La rima stessa nel-
la nostra poesia , che si crede comunemen-
te apportataci da’popoli del norte, era usa-
ta dai rustici romani, quando si cantavan
que’ yersi che appellavansi saturnini , la
principal bellezza de’ quali, se credesi a
Seryio , consisteva nelle studiate rime . II
popolo ancora usava tal iiata la rima nelle
acclamazioni negli spettacoli e nelle feste,
che i soldati celebravano in onore deJloro
yittoriosi capitani. I Goti e i Yandali fe-
cero assai men male che non si crede ; e
noi gli accagioniamo , come i soli auto-
ri dello scadimento delle nostre arti. Pen-
sano alcuni in contrario, che potrebbono
farci oggigiorno di gran beni : e diceva il
Gravina, che ci avrebbe voluto per 1’ Ita-
lia un dugentomila barbari, a riformarvi
la inorale e le iettere .
Marco
ora il greco volgare . Che se la nostra lim-
gua è regolata al presente, e più gram-
maticale , che non è del greco di oggigior-
hq ; ciò viene dai nobili scrittori che fio-
rirono in Italia, massirnainente nel trecen-
to ; dove la moderna Grecia, che non fu
mai sede di principi, non è stata nè me-
no madre di scrittori. La rima stessa nel-
la nostra poesia , che si crede comunemen-
te apportataci da’popoli del norte, era usa-
ta dai rustici romani, quando si cantavan
que’ yersi che appellavansi saturnini , la
principal bellezza de’ quali, se credesi a
Seryio , consisteva nelle studiate rime . II
popolo ancora usava tal iiata la rima nelle
acclamazioni negli spettacoli e nelle feste,
che i soldati celebravano in onore deJloro
yittoriosi capitani. I Goti e i Yandali fe-
cero assai men male che non si crede ; e
noi gli accagioniamo , come i soli auto-
ri dello scadimento delle nostre arti. Pen-
sano alcuni in contrario, che potrebbono
farci oggigiorno di gran beni : e diceva il
Gravina, che ci avrebbe voluto per 1’ Ita-
lia un dugentomila barbari, a riformarvi
la inorale e le iettere .
Marco