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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0025
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DIVERSI. I rj

Marco Tullio Cicerone , che scrivendo
alTamico suo Attico faceva la satira di quel
Pompeo, di cui avea pronunziato il pane-
girico dinanzi al popolo romano , non è
egli un simbolo di quello che sogliono fa-
re gli uomini tutto di ?

Buona parte della felicità nostra sta nel-
la distrazione da noi medesimi.

I progressi che T uomo fa nelle arti ,
che è uno accostarsi alla perfezione, po-
trebbono essere assai acconciainente espres-
si dalle ordinate della iperbole o di qualun-
que altra curva, che va a un assintoto :
e i tempi che uno vi spende nel fargli,
verrannò ad essere espressi dalle abscisse
della medesima curva. Da principio essa
si serra rapidamente addosso alassintoto ;
ma in progresso corre un lunghissimo spa-
zio prima di accostaryisi quant’è un tanti-
no , e non arriva a toccarlo , \se non in
un tempo infinito .

Bacone di Yerulamio avrebbe voluto per
V aumento delle scienze, che tra le varie
università disperse qua e là in Europa sta-
ta ci fosse una più stretta unione, che
tra loro non ci è . Essendo pur Domened-
To: VII. B dio
 
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