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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0058
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5o Pensieri

reno tu pianti alberi, alcuni de’quali vada-
no in giù con le radici, ed altri le disten-
dano a fior di terra.

II ternpo discuopre le magagne de’nostri
disegni, i quali da principio sembrano i me-
glio orditi del mondo; come, asciugato che
sia il fresco, appariscono i rimessi le mac-
chie i colori soprapposti e mal uniti della
pittura, che sembrava innanzi la più vaga
e la più inorbida.

Le azioni della vita si riducono tutte ad
altrettanti problemi de maximis et minimis.
Ogni uomo quasi ad ogni instante ha da
risolvere in picciolo ii problema, che il
Leibnizio fa risolvere a Dio in grande, quan-
do dalla immensa piramide di tutti i mon-
di possibili prescelse quello, in cui dalla
mescolanza del male col bene ne risultava
il minimo male e il massimo bene.

II nome di Guglielmo Bueren, che Bori
a’tempi di Dante, e inventò il modo di
preparare e salar le aringhe, è cosi famoso
in Olanda come era quello di Neottolerno
in Grecia. Carlo Y. ordinò, che se gli eri-
gesse un mausoleo, come aH’uoino che avea
più di ogni altro meritato della patria.

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