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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0068
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6o P E N S I E R I

La vita degli nomini ricchi d’ogni sorta
di beni, e che sono nel colmo della for-
tuna, si rassomiglia alla navigàzione sotto
la linea, dove è appunto il colino della ter-
ra. Ci s’incontrano calme di parecchie set-
timane, e non si fa cammino che a forza
di turbonadas.

Alessandro non volea confessare, che era
debitore a’soldati di Filippo del concjuisto
dell’Asia. Platone non fa mai menzione di
Senofonte, ornamento principalissimo clella
scuola di Socrate, nè Senofonte di Plato-
ne. Aristotile, come notò la regina Cristi-
na, non noinina mai nè il sno niaestro nè
il suo discepolo. Giulio Cesare dà al gio-
vanetto Crasso quasi tutto Ponore della vit-
toria contro ad Ariovisto »

Acl ogni poeta mediocre vengono talvol-
ta fatti alcuni buoni versi. Da un France-
se , di cui punto non suona il nome, usci-
rono quattro versi un tratto, che ogni culto
Francese sa a memoria. In un poema fat-
to in lode di Luigi XIV. , dopo aver clet-
to come quei principi cleboli , che si era-
no saviainente sottomessi a quel principe ,
erano usciti salvi di inezzo alla guerra, ed

all’in-
 
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