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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0100
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92 pENSlEHl

le niostre di drappi, come i principi della
Grecia a’tempi di Omero viaggiavano con
dei carichi di ferro e di vino .

L’animale che ha forse l’udito più hno
di qualunque altro, èlabalena; ed è quel-
lo s in cui r organo dell’udito è più difjfi-
cile da scuoprirsi che in qualunque altro »

Varj furono i sisterni immaginati dagli
antiquarj, per ispiegare l'uso di quei fori
o sieno cicatrici, che si osseryano in Ro-
ma negli edifìzj antichi. La spiegazione più
naturale si è, che accanto a quegli edifizj
vi si fabbricò ne’tempi medj, come dentro
alie arene di Nimes vi si vede tuttaviar
una marmaglia di casupole fatte a’tempi de’
Saraceni : e quei fori non sono altro che
l’impostatura delle teste delle travi che di-
videvano i solari, o sostentavano i tetti di
quelle catapecchie, che la miseria de’tem-
pi barbari innalzava a ridosso della magni-
ficenza romana.

Gli uornini grandi stanno ristretti e ehiu-
si dinanzi alla volgar gente, e non cornu-
nicano i loro pensieri che con altri uoini-
ni grandi: simili al mercurio, il quale non
umetta se non le sostanze metalliche, e 1

oro
 
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