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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0141
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DIVERSI* lOCt

immaginano agevolmenle che tutti debhano
similmente formare i medesimi concetti del-
le cose. Possibile che un uomo che ba due
mani due occhi una bocca e un naso, co-
me ho ioy non concepisca tale o tale altra
cosa neìla medesima maniera che farò io,
non vi prenda la stessa parte che vi pren-
tlo io? Quindi un politico, quand© uno ha'
altro in capo che la politica, vi dà un esat-
to ragguaglio di ciò che bolle ne’gabinetti
diEuropa, e del partaggio che egli ha sat-
to della Slesia e dell’ America : quindi un
cicisbeo, v’mtrattiene delle sue vane iagri-
rne e del suo sospir trilustre ; e quindi mil-
le altri incomodi nella civile società, i qua-
li sarebbono tolti via se gli uomini facesse-
ro considerazione, che quantunque tutti veg-
gano con gli occhi, non però veggon tutti
le cose col medesimo occhio .

Quando si legge, che i Piomani i Greci
gli Orientali e gli Americani, nazioni per
distanza di luogo e di tempo tanto iontane
tra loro, ebbero comune la foliia di crede-
re, che la luna quando è oscurata dall’om-
bra della terra è in grandissimo travagiio,
cla cui han polere cb liberarla i romori le

I 5 grida
 
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