i54 Pensieri
Foemina sed Princeps, in qua fortuna vi~
dere
Se probat, et caecae crimina falsa, tulit.
Di essa commette alla moglie che implorì
la deità, che abbraccj le ginocchia, onde
possa ottenere che commutato gli venga il
ìuogo dell’esilio. Non chieder altro, egli
aggiunge,
.... Plura quidem subeunt: sed jam tur-
bata timore
Haec quoque visc poteris ore tremente lo~
qui.
Suspicor hoc damno tibi non fore: sentiat
illa
Te majestatem pertimuisse suam.
Au moins, Sire, ne croyez pas que je trem-
ble vis-à vis cle vos ennemis, disse a Lui-
gi XIV. quel yecchio uffìziale che si smar-
rì, o mostrò di smarrirsi nel domandargli
non so qual grazia, che gli fu tosto accor-
data. Di stile francese è pur quello che di-
ce Sasfo a Faone:
Si, jiìsì quae facie poterit te digna videri
Nulla
Foemina sed Princeps, in qua fortuna vi~
dere
Se probat, et caecae crimina falsa, tulit.
Di essa commette alla moglie che implorì
la deità, che abbraccj le ginocchia, onde
possa ottenere che commutato gli venga il
ìuogo dell’esilio. Non chieder altro, egli
aggiunge,
.... Plura quidem subeunt: sed jam tur-
bata timore
Haec quoque visc poteris ore tremente lo~
qui.
Suspicor hoc damno tibi non fore: sentiat
illa
Te majestatem pertimuisse suam.
Au moins, Sire, ne croyez pas que je trem-
ble vis-à vis cle vos ennemis, disse a Lui-
gi XIV. quel yecchio uffìziale che si smar-
rì, o mostrò di smarrirsi nel domandargli
non so qual grazia, che gli fu tosto accor-
data. Di stile francese è pur quello che di-
ce Sasfo a Faone:
Si, jiìsì quae facie poterit te digna videri
Nulla