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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0235
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b i V e it s i ,

re dell’ odorare del gustare e del tatto ,
pronti a ricevere le impressioni degii og-
getti che a noi si fanno incontro . Da quei
filamenti sottilissimi fanno trapassare le im-
pressioni, o sia il moto che vi eccitano
gli oggetti, sino al cervello, a cui tutti i
nervi vanno a metter capo : e ciò o per
via di un iluido sottilissimo, che scorra
dentro di essi nervi , o per via di una gen-
tiiissima vibrazione che e’vengono a con-
cepire. Ma il dichiarare dipoi, coxne dal
ceryello passino quelle impressioni neH’ani-
ma, ond’ elia venga a formare taie e tale
altro concetto, oh ! qui sta ii punto. II
Cartesio crede sbrigarsela col dire, che i
moti sono cause occasionaii delleid.ee, cioè
che, raentre che gli oggetti nel mondo ina-
teriale eccitano certi moti nel nostro cor-
po, 1’ anima vede nei mondo intelligibile
certe idee: ma questo non è dir cosa che
soddisfaccia gran fatto a questa nostr’ani-
ma. Nè meglio vi soddissa una certa cor-
rispondenza o armonia prestabilua , che
immaginò il Leihnizio tra l’anima e il cor-
po ; in virtù della quale è ordinato sino
dal principio deiie cose, che quando se-
P 2* guono
 
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