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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0259
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D IVERSI. s5l

La zorxa torrida, clie gli antichi credeva-
no abbrustolita dal sole e però inabitabile,
dà origine ail’Oronoco al Piio deiia Plata al-
la riviera delle Amazoni, a’pm grasn fiumi
che siano nel mondo: e in moite parti di
essa i.l maggiore incomodo, a cui yanno sog-
getti gli abitanti, è la umidità.

Segno che la statuaria è molto più saci-
le della pittura, è, che a’tempi di Pericle
£ori Fidia il principe degli scultori ; e Apel-
le il principe de’ pittori, non venne che
XQoltissimi anni dipoi a’tempi di Alessandro :
e che a’tempi di Nerone non vi era nes-
sun nobile pittore; e fino a’tempi di Cara-
calla si continuò a fare di assai belie sta-
tue .

Andrea Sacchi egregio artehce, a cui for-
se non yien reso quell’onore che merita,
Fguravasi sempre, quando inventava, di. es-
sere alla presenza di Raffaello o clx Anni-
bale: non akrimenti che l’oratore, secondo
Longino, dee ixgurarsi ch’egli ha per udi-
tore un Demostene, il quale di ogni suo
detto di ogni sua parola sia per fare il più.
sevei'o sindacato. Ad ottenere il sufsragio
di così fatti giudici, non dirò già io cort

jnon-
 
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