dell’ Eneide del Oaro . 291
Semineces acl terram immani mole secuta,
Confixique suis telis, et pectorci duro
Transfossi ligno veniunt;
il quale è cosi puerilmente tradotto :
.e da quel peso
Da quel lato in un subito la torre
Quasi spinta inchinossi aprissi e cadde.
II ciel ne rintonò. La gente infranta
Storpiata sfracellata, infra i suoi legni
E a V armi proprie infitta, e fin ne l’ aura.
Morta e sepolta a terra se ne venne,
II saggio Virgilio descrivendo nel primo
la illuminazion del palagio di Didone fer-
masi in dire
. . . et noctern flammis funalia 'vincunt :
e parlando nell’ottavo dello splendor dell
armi diVuicano recate da Venere adEnea,
Arma sub adversa posuit rcidiantia quer-
cu ;
e il Caro oltrepassa ogni termine virgiliano
traducendo l’un luogo :
E i torchj e le lumiere che pendevano
T 2 Dai
Semineces acl terram immani mole secuta,
Confixique suis telis, et pectorci duro
Transfossi ligno veniunt;
il quale è cosi puerilmente tradotto :
.e da quel peso
Da quel lato in un subito la torre
Quasi spinta inchinossi aprissi e cadde.
II ciel ne rintonò. La gente infranta
Storpiata sfracellata, infra i suoi legni
E a V armi proprie infitta, e fin ne l’ aura.
Morta e sepolta a terra se ne venne,
II saggio Virgilio descrivendo nel primo
la illuminazion del palagio di Didone fer-
masi in dire
. . . et noctern flammis funalia 'vincunt :
e parlando nell’ottavo dello splendor dell
armi diVuicano recate da Venere adEnea,
Arma sub adversa posuit rcidiantia quer-
cu ;
e il Caro oltrepassa ogni termine virgiliano
traducendo l’un luogo :
E i torchj e le lumiere che pendevano
T 2 Dai