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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0348
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3>4o LèTTEPlE SULjLA traduz.

Troja, corae la chiamano, è un mediocris*
simo antico basso-rilievo colorato. Parrà a
molti strano, come a me pur parve, che
cosisia: ma cosi troveranno esser pure co-
loro, che giudicheran delle cose, non già
tratti da prevenzione e da autorità, ma ch©
sapi’an per esperienza che cosa disegno sia,
c' che ne avran cercato le belle forme a’
puri fonti degli antichi greci, e del divino
Rasfaello stesso, che è stato il Virgilio del-
la pittura. Diran costoro, che morto quest'
uomo mori pur con esso il valore del suo
discejrolo Giulio Romano, il quale nelle pit-
ture di Mantova dimostra la voglia e l’ira-
potenza sua insieme di aggiugnere il divino
suo maestro.

Non è adunque da stupirsi se tanto gri-
do avendo le pitture di Giulio, che cosi
poco ne son mei’itevoli, ne abbia poi la
Eneide dei Caro, che molto miglior di quel-
le è nel gener suo. E siccome non dee re-
car maraviglia, che tanto sieno i discepoli
di Rassaello addietro al maestro pittoa’ di-
vino, che imitando la natura seppe jabbel-
lirla, che quasi tutti i primi superò nella
dottrina, nella venustà e nella grazia non

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