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fu cla niuno adeguato; così nè anco recar
clee maraviglia_, cbe di si immenso tratto
longinqui sieno i traduttori da Yirgilio prin-
cipe della poesia, imitator felice deli’arte
greca e latina; nelle cui mani in oro tra-
sforinasi I’argento altrui; che non fu da
niuno uguagliato neila pompa de’numexi,
nella dignità e nello splendor della grancli-
loquenza; che superò tutti nell’essere con
parsimonia di parole evidentissimo ; cla’ cui
versi vive sorgono le immagini, e impetuo-
si rnuovon gli affetti; che fu in somma co-
si corretto poeta e scelto, qual più deside-
rar il poteano i hni critici dell’età di Au-
gusto, e cosi grande insieme e maestoso,
come il teatro era dell’ uuiverso per cui can-
tava .
Io vorrei, caro il mio Ermogene, avere
alcuna virgiliana maniera in pronto, onde
nell’animo scolpirvi quanto io vi ami e quan-
to vostro io sia. Addio.
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Di villa il di 28, di ottobre 1744-
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fu cla niuno adeguato; così nè anco recar
clee maraviglia_, cbe di si immenso tratto
longinqui sieno i traduttori da Yirgilio prin-
cipe della poesia, imitator felice deli’arte
greca e latina; nelle cui mani in oro tra-
sforinasi I’argento altrui; che non fu da
niuno uguagliato neila pompa de’numexi,
nella dignità e nello splendor della grancli-
loquenza; che superò tutti nell’essere con
parsimonia di parole evidentissimo ; cla’ cui
versi vive sorgono le immagini, e impetuo-
si rnuovon gli affetti; che fu in somma co-
si corretto poeta e scelto, qual più deside-
rar il poteano i hni critici dell’età di Au-
gusto, e cosi grande insieme e maestoso,
come il teatro era dell’ uuiverso per cui can-
tava .
Io vorrei, caro il mio Ermogene, avere
alcuna virgiliana maniera in pronto, onde
nell’animo scolpirvi quanto io vi ami e quan-
to vostro io sia. Addio.
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Di villa il di 28, di ottobre 1744-
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