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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 7) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-7]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28026#0369
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dell'Eneide del Car.0 . 361

que esornaziou snperiore, corae fu altre vol-
se fra noi giudicato quel del Tasso inciso
nel suo raonulnento. Del resto fu Dryden
non raeno eccellente scrittore in prosa che
in versi fusse ; raro fenomeno nella lette-
raria regione ; e fu più acuto critico per
avventura che giudizioso poeta, di quelle
cognizioni abbondevolmente fornito, che sa
giovevoli a ben poetare, necessarie del tut-
to sono a giudicar rettamente. Ottimi so-
no i giudizj, che egli reca quando in un
luogo e quando in altro della nostra poe-
sia, come quello che riguardava l’Ariosto,
corne gran poeta, non ostante gli errori suoi ;
che del Tasso pronunziò molto meglio, cho
Despreaux non fecej che di gran lunga an-
teponeva V Aminta al Pastor fido ; che mo-
strava aver pienamente gustato la dolcezza
de’numeri delPetrarca; e che teneva, ave-
re il Dante dopo la gotica barbarie adclot-
to in Italia, non giàl’aureo secolo, ma ben-
sr il secolo d’argento. Felice il Dryden, se
avesse con quel giudizio nella sua lingua
scritto, con cui prorriinziava dell’ altrui. Ma
troppo è vero, che le prefazioni migliori
esser sogliono de’libri. Chi meglio di Se-
 
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