58 o Lettere sulla TRADtrz:,-
nito, e da certi letterarj pregiudizj libero
che tiranneggiano tuttavia fra noi; nel di-
scorso che va innanzi alla version del quar-
to da lui fatta, accusa il Caro di troppo
latinizzare, di poea scelta ne’uuraeri, e di
poca elevatezza nelle locuzioni; nel qual suo
giudizio per altro par che si scorga certa
gelosia di mestiero acciecata sempre da pas-
sione, dove la verità seguendo accusarlo
potea di più gravi delitti. L’Udine poi scrit-
tore oscuro, nè degno d’altra fortuna, nel-
le note che e’fa a ciascun libro della sua
versione in ottava rima (i) pare avere avu-
to per iscopo il dimostrare, quanto miglior
sia la version sua che quella del Caro nou
è. Egli è maravigliosa cosa avedere, quan-
te minuzzerie noti questo autore,. il quale
cosi gravi cose, come veduto avete, rilevar
poteva per provar la rnetà per lo meno del-
la sentenza sua: che la traduzion del Caro
in molte parti è men che buona; poichè
ben d’altro che di note era mestiero, per
pro-
(1) L' edizione da rne veduta della tradu-
zione dell' TJdine è di Venezia 1607.; ed è,
giusta la pr'efazione, la terza.
nito, e da certi letterarj pregiudizj libero
che tiranneggiano tuttavia fra noi; nel di-
scorso che va innanzi alla version del quar-
to da lui fatta, accusa il Caro di troppo
latinizzare, di poea scelta ne’uuraeri, e di
poca elevatezza nelle locuzioni; nel qual suo
giudizio per altro par che si scorga certa
gelosia di mestiero acciecata sempre da pas-
sione, dove la verità seguendo accusarlo
potea di più gravi delitti. L’Udine poi scrit-
tore oscuro, nè degno d’altra fortuna, nel-
le note che e’fa a ciascun libro della sua
versione in ottava rima (i) pare avere avu-
to per iscopo il dimostrare, quanto miglior
sia la version sua che quella del Caro nou
è. Egli è maravigliosa cosa avedere, quan-
te minuzzerie noti questo autore,. il quale
cosi gravi cose, come veduto avete, rilevar
poteva per provar la rnetà per lo meno del-
la sentenza sua: che la traduzion del Caro
in molte parti è men che buona; poichè
ben d’altro che di note era mestiero, per
pro-
(1) L' edizione da rne veduta della tradu-
zione dell' TJdine è di Venezia 1607.; ed è,
giusta la pr'efazione, la terza.