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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0013
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laPitturà. 5

ortmtrice di Livia, e persino le ceneri di
colei, che ne’versi di Orazio

Ancora dolce parla, e dolce ride,

le ceneri di Lalage. E i inagnifìci bagrxi
trovati nel Palatino ?

Quis talìa fando
Temperet a lacrimis?

Si dolgono in Francia, che ripulendosi, sta-
rei per dire con poca pulitezza, le statue
di Puget e di Girardon, che sono ne’giar-
dini di Versaglia, ne viene raschiato via
l’epidermo, e quel fìor di carne, onde pa-
re si rainmoilisca il inarmo. E che non si.
fa qui da rioi ; dove per ravvivar le anti-
che pitture, scorticano alia giornata le ta-
voie del Tintoretto e di Tiziano, ne levan
via le unioni, i veiamenti, e quella patina
tanto preziosa, che ìega insensibilmente le
tinte, le rende più soavi e più morbide,
e che solamente può dare aiie pitture quel
venerabile vecchio cìel tempo, che vi lavo-
ra su con pennelii fìnissimi, e con una in-
credibiie lentezza, siccome egli apparve al-
ìo Spettatore in quella sua visione pittore-
A 3 sca?
 
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