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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0037
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1A PlTTURÀ. èy

to modo l’Orazio della pittura, non ha egli
detto ne’suoi giudizj? Pour Holbein il a por-
té l' exéciLtiou plus avant cpie Raphael; et
j ’ ai vii Un portrait de lui, qui en metroit
à bas un autre du Titìen. Ben avrea ragio-
ne Arrigo ottavo di ouorare i’Olbenio, non
meno che si facesse Leone Xv il medesi-
mo Piafsaello > e Francesco primo il gran
Lionardo da Yinci ; de’quali raaestri pare
che l’Olbénio abbia saputo riunire i pregi:
e i nostri pittori erano tutti presi di am-
mirazione in considerando questa sua ope-
ra. In effelto, lasciando stare la purità del-
le attitudini, la correzione del disegno, la
bravura degli scorti, la verità del colorito,
un certo che di celestiale che è nell’aria
del volto della Madoiana, la verità e varie-
tà delle espressioni; tanta è la fìnitezza del
lavoro, che niuno ordinario vetro è da tan-
to da discuoprire nelle carnagioni pure un
tratto di pennello. All’incontro ne’capelli
per esernpio così ferrno è il pennello, che
appena il bulino vi potrebbe arrivare ; e
starei per dire, che in Ciascun capello vi
si discerne il suo proprio e particolar chia-
joscuro: e con tutta quesla linitezza> la irn-

pres-
 
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