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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0051
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LA PlTTTJRA» 43

ii, la ossatura della fabbrica. Non avea for-
se tutto il torto quel inastro di casa Balbi
in Genova, quando egli si torceva così un
poco al veder le pitture del Mitelli e del
Colonna. Yi ricorderete, che il Malvasia
riferisce, corne a quell’ uomo dabbene non
poteva entrare quel loro nuovo modo di
dipingere tanto diverso dall’usato degli an-
tichi, quella quadratura ornata con mille
bizzarrie di fìgure di frutta di festoni di
iiori di cartellami e siniììi; che tal manie-
ra egli la chiamava chimerica e fantastica,
lontana dai possibile non che dal vero ; e
che tali novatori egli li citavra dinanzi alle
opere di Pierino del Vaga, che in Genova
avea dipìnto il palagio Doria, uelle c|uali
specchiarsi pur doyeano. In fatti facciasi,
il mio caro signor Giampìetro, ragione al
vero ; come si ha a comportare di vedere
sulla cornice di una volta, su per li reme-
nati delle porte o Hnestre, di vedervi, di-
co, dipinti dei puttini, e altre simili Hgu-
re; in tali luoghi cioò, dove per conto niu-
no stare ci potrebbono le persone, se già
non vi fossero fitte co’piombi, o attaccate
con le stringhe?

Qiiod-
 
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