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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0074
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66 Lettere sopra

no costretti andarsene essi medesimi per
ritalia e fuori a disegnare, e misurar gli
ayanzi degli edifizj antichi? Con tante fa-
cilità per apprendere impigrisce l’uomo a
studiare; e le cognizioni che si acquistano
a fatica si convertono più tosto in sapere ;
come fanno un migliore chilo quei cibi,
che convien masticare di molto.

Senza che, qual profìtto possono mai fa»
re i giovani in queste nostre accademie?
In queila dei suoi Caracci l’arte s’insegna-
va da veri suoi principj ; e non a dipinge-
re a orecchio, dirò così. Chi s’è interna-
to a’giorni nostri nella parte scientihca,
nel contrappunto deli’arte, se non se un
Ercole Leili; che dovria presiedere all’Ac-
caciemia egli? Dove in contrario vi presie-
don tanti, e vi si muta ogni anno il di-
rettore. I giovani ora sono costretti a se-
guire una xnaniera, oraun’altra. Quand’an-
che fossero tntte buone, e’farebbono mala
pruova. Albero che spesso si trapianta non
allega .

Ma parliamo di cose allegre. Mi scri-
va, come ella passi il suo tempo in cote-
sta deliziosa campagna, e mi creda ec..
 
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