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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0076
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68 LetteUe sopra

ve all’armonia cìelle composizioni musiclie,
altrettanto pregiudica alla espression degli
asfetti e delle passioni . All’incontro l’es-
serci rimasi molti quadri dipinti dagli an-
tichi fa sì, che la quistione appresso ai
più venga sciolta in disavantaggio loro ;
cioè che non conoscessero punto la pro-
spettiva, senza la cui scorta non è possibi-
Ie rappresentare gli oggetti in qitelle consi-
gurazioni, in quelle proporzioni. tra loro che
esige la loro situazioiie, rispetto alV occhio
che gli 'vede. Nelle taute pitture antiche
che ci rimangono e si trovano tuttodì ( e
lo stesso è da dire dei bassirilievi ) le hgu-
re poste su’disferenti piani non hanno quel
degradamento, quella dimiiiuzione , che ri-
gorosamente vorrebbon le varie loro distan-
ze . Nelle fabbriche inoltre, che nelle pit-
ture sono rappresentate , i corniciamenti
non corrono j gl’intercolonnj non si ristrin-
gono come si dovrebbe, non ci si può
trovare nè punto di distanza , nè punto di
veduta.: in somma ci souo egualmente vio-
late le regole della prospettiva, che lo sie-
no nelle pitture cinesi. . E per quanta ve-
nerazione si abbia all’ antichità, non par©

che
 
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