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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0086
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*j?8 Lettere sopra

mo. Per parte sna ancora ho vagheggiatO
quel capo d’opera della pittura, quel qua-
dro del Coreggio , a cui non potè arriva-
re il dotto intaglio d.i Agostino. Mi perdo-
ni ii divino ingegno di Rasfaello, se guar-
dando a quel dipinto, io gii ho rotto fe-
de, e son stato tentato di dire in secreto
al Coreggio : tu solo mi piaci. E chi nol
sarebbe? Lo fu lo stesso Annibale, con cui
comune ho la colpa. Spirano veramente
quelle inimitabili ligure, pajon create non.
dipinte, nè mai d’accanto a loro ti vorre-
sti partire. Cotesta mirabile opera, di cui
poco mancò non restasse orba la Italia, è
ora riposta nella sala deli’accademia di pit-
tura, che ha novellamente fondato in Par-
ma la munifìcenza del Pveale Infante. Basta
ch’ella è ivi come in suo tempio, come il
Palladio della pittura in forte cittadella,
donde non varrà a trarnela tutto lo scaltri-
mento diUIisse. Un altro quadro ho con-
siderato in Parma del Coreggio con gran-
dissimo inio piacere, benchè di gran lun-
ga inferiore a questo, e agli altri ancora
di quel maestro, che arricchiscono quella
città. Egli è in una cappella annessa alla

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