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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0111
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LA PlTTURA. lò§

nrna fìnalmente scolpita di marmo pario
convertita ad uso di fare il bucato. II più
gran pittore che abbia Yenezia, remulo di
Paolo Yeronese si sta ora divertendo nella
feella cantina di Maurino. Moltissimo egli
ammira la bravura di cotesto giovine ne’due
primi quadri, si può dire, che ha dipinti
a olio : e assai più si maraviglia al vedere,
come in un paese tutto dato a’cartocej e
alle stravaganze moderne sia potuto entra-
re in lui tanto gusto dell’antico; al vede-
re, coine egli nel comune contagio siasi
mantenuto sano. Grande ingegno veramen-
,te ha egli sortito da natura, e uno instin-
to per il bello, che val più di tutti i più
bei ragionamenti. Mi ricordo, coine, mo-
stratogli per la prima volta il Yitruvio del
Barbaro, le terme del Paliadio pubblicate
da mylord Burlington, il Palladio medesi-
mo; come, mostrategli le invenzioni d’ini-
go Jones, e d’altri Inglesi, che nell’archi-
tettura ci fanno ora la lezione ; mi ricordo ,
dissi, come gli toccavan propriamente i’ugo-
la. E con qual ardore non l’ho io veduto
copiare alcuni pezzi delle antichità roma-
ne; che io già lo condussi a vedere alla

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