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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0116
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'ì Ò 8 ti E T 1 É R E S 0 P R A

re che non gli è noto, e di cui ella sarà
innamorato al pari di me. Gon le forme
romane ci vedrà un sapere e una bravtirà
di tingere al tutto veneziana. Nato nel pae-
se di Niccolino ne ha tutta la grazia e là
leggiadria benchè in genere diverso * Non
ad altro egli dà ricetto nelia mente sua ,
che alle cose delìa pittura. Ben si può di-
re uomo di un solo pensiero. Nel costu-
me ha tutta la ingenuità di uno eccellen-
te artefìce, e la bonarietà di un vero lom-
bardo. Da fanciulio non altro ei faceva che
empiere di fantoccini i libri della scuola,
e quante carte gli venivano tra inano: sic-
chè convenne lasciarlo al suo genio^ che
lo traeva iinperiosamente alia pittura. Ha
studiato di fìgura non in altro ìuodo, che
ricopiando disegni dei Golonnaj dove assai
spesso si trovanO puttini termini statue; co-
sì però, che alla grazia deile testine delle
arpiette, e d'altri simili ornamenti ch'egli
sa introdurre neile sue invenzioni, si rav-
visa facilmente ii fìgurista. E certe statue
ch'egli hadipinto in una cappeila più gran-
di del naturale fanno anche ricordare ia
correzione e il grandioso dei Garacci. Quat-

tro,
 
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