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Algarotti, Francesco
Opere Del Conte Algarotti (Band 8) — Venezia, 1792 [Cicognara, 3-8]

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https://doi.org/10.11588/diglit.28028#0168
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160 Lettere sopra

cercherebbesi altrove una più bella disposi-
zione nelle fìgure, una più viva pittura di
afsetti, e una più degna espressione nel vol-
to e in tutta la persona deiia Santa già vi-
cina spirar Fanima .

Nei Mendicanti non lasci di considerare
il quadro di sant'Alò del Cavedone condot-
to con pennello tizianesco. Pochi sono sta-
ti i coloristi nella scuola bolomiese. Si di-
stinse tra essi bravamente in questa opera
ii Cavedone scolaro dei Caracci, ed ha for-
se ii prìmo luogo ii Facini suo condiscepo-
lo. Talchè di lui ebbe a dire Aunibale:
guai a noi se costui sapesse disegnore. Di
tal pittore si può vedere negii Scaizi la
Madonna che sale al tempio, coine una
mostra di quanto sapea fare maneggiaudo
i colori. Nella stessa chiesa chiama a sè
gli occhi degl’inteudenti un’aJtra Madonna
con san Girolamo e san Francesco di Lo-
dovico Caracci, uno de’quadri favoriti del
Pesarese. In san Benedetto ne ha un aitro;
ed è del Tiarini pittore dottissimo, che ha
espresso il dolore di nostra Donna per la
morte del Figliuolo nella più viva maniera
e patetica. Ma forse quello che più di tut-
 
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